Avete presente la tecnica “del poliziotto buono e del poliziotto cattivo”? È un po’ quello che ha cercato di fare Hamas durante l’escalation tra Israele e la Jihad Islamica palestinese.
A differenza delle altre volte quando a seguito del lancio di missili da Gaza verso Israele l’esercito israeliano ha sempre colpito Hamas, ritenendolo giustamente responsabile di quello che succede nella Striscia di Gaza, in occasione della recente escalation l’IDF ha colpito solo obiettivi della Jihad Islamica evitando accuratamente di colpire Hamas. Fino ad ora.
Questa mattina, a seguito del lancio di due missili su Beersheba, ambedue abbattuti da Iron Dome, in quella che è l’ennesima rottura del cessate il fuoco da parte palestinese, l’IDF ha colpito per la prima volta dall’inizio di questa escalation obiettivi di Hamas.
I caccia e i droni israeliani hanno colpito un campo militare, un complesso delle forze navali di Hamas e alcune infrastrutture sotterranee.
Il fatto è particolarmente significativo perché nei giorni scorsi l’aviazione israeliana aveva colpito solo obiettivi della Jihad Islamica specificando che la regola che Hamas fosse responsabile di tutto quello che accadeva nella Striscia non veniva applicata.
Perché allora questa mattina ad essere colpiti sono stati obiettivi di Hamas? Perché, come si sospettava, si è scoperto che Hamas faceva il doppio gioco. Mentre da un lato trattava il cessate il fuoco con l’Egitto e le Nazioni Unite, dall’altro partecipava con suoi uomini al lancio di missili contro Israele.
È stato lo stesso Hamas a tradirsi quando ha annunciato la morte di Ahmed Abdel al-A’al, membro delle Brigate Izz Ad-Din Al-Qassam, l’ala militare di Hamas.
Il terrorista è morto insieme a due suoi fratelli quando un drone ha colpito una postazione della Jihad Islamica che si stava apprestando a lanciare missili contro Israele. La prova che Hamas partecipava allo scontro e non rimaneva quindi neutrale.
«L’organizzazione terroristica di Hamas è responsabile di tutto nella Striscia di Gaza e sopporterà le conseguenze degli atti terroristici compiuti contro i cittadini israeliani», ha detto un portavoce dell’IDF dopo i raid di questa mattina seguiti al lancio di missili su Beersheba.
L’intelligence israeliana sospettava che la Jihad Islamica non potesse condurre un attacco di simili proporzioni senza almeno il tacito consenso di Hamas, ma i vertici politici avevano deciso di lasciare fuori dai combattimenti i terroristi che governano Gaza sperando di non esacerbare ancora di più l’escalation.
Ma l’attacco su Beersheba di questa mattina ha rotto definitivamente quello schema. Da ora si torna all’antico. Il bluff di Hamas non funziona più.