Uno scoop di Haaretz rischia di mandare in fumo mesi di trattative segrete tra Israele e Lega Araba sul programma nucleare israeliano
Forse la notizia era troppo succulenta per non darla, forse a quelli di Haaretz la cosa non andava giù. Fatto sta che la fuga di notizie in merito al fatto che per la prima volta dal 1987 la Lega Araba non chiederà alla Agenzia Atomica Internazionale (AIEA) una risoluzione sulla supervisione degli impianti nucleari in Israele potrebbe rovinare tutto, mesi e mesi di trattative con i paesi arabi e, soprattutto, un segnale di avvicinamento tra la Lega Araba e Israele che forse a qualcuno non è gradito.
I fatti
Due giorni fa Haaretz pubblicava un articolo nel quel si rivelava che quest’anno la Lega Araba alla annuale conferenza della AIEA non avrebbe presentato la consueta risoluzione per chiedere ispezioni e una supervisione agli impianti nucleari israeliani. Nell’articolo si fa riferimento a un “telegramma classificato” inviato da Tamar Rahamimoff-Honig, capo del Dipartimento controllo armamenti del Ministero degli Esteri, nel quali si afferma che gli Stati membri della Lega Araba hanno deciso di non presentare alcuna risoluzione riguardante il programma nucleare di Israele. Nella pratica questa decisione non ha alcuna valenza perché Israele non fa parte della Agenzia Atomica Internazionale, ma politicamente ha una valenza di grandissima importanza in quanto è l’ennesimo segnale che i Paesi arabi si stanno progressivamente accorgendo che il loro nemico non è Israele. L’ultima risoluzione presentata dall’Egitto per la Lega Araba è del 2015 e chiedeva che gli ispettori della AIEA avessero libero accesso al programma nucleare di Israele e, anche se non vincolante, era comunque una forte arma di pressione politica e mediatica.
Le reazioni del Ministero degli Esteri israeliano
E’ sempre Haaretz a informare delle reazioni del Ministero degli Esteri israeliano a seguito della “fuga di notizia”. Secondo il quotidiano israeliano filo-arabo il Direttore generale del Ministero degli Esteri, Dore Gold, si sarebbe infuriato e avrebbe emesso una direttiva del tutto inusuale nella quale si vieta a tutti i diplomatici israeliani di avere qualsiasi contatto con la stampa israeliana. Haaretz cita una lettera inviata dal Ministero degli Esteri israeliano ai diplomatici nella quale ci sarebbe scritto che «alla luce dei recenti avvenimenti in cui c’è stato un contatto non autorizzato con i giornalisti israeliani, cerchiamo di ripetere e perfezionare la regola: nessun contatto può essere tenuto tra i dipendenti del Ministero in Israele e all’estero con rappresentanti della stampa israeliana. Per qualsiasi richiesta da parte di giornalisti israeliani è necessario rivolgersi al portavoce del Ministero degli Esteri e attendere istruzioni».
Mesi di trattative segrete potrebbero andare in fumo
La svolta della Lega Araba non arriva per grazia divina, ma è la conseguenza di mesi di trattative segrete tra il Ministero degli Esteri israeliano e i rappresentanti arabi, trattative che comprendono un ampio ventaglio di argomenti tra i quali, appunto, la necessità di non andare a interferire nel programma nucleare israeliano e nell’arsenale atomico di Israele, specie in un momento come questo in cui l’Iran si fa sempre più pericoloso. La deterrenza nucleare israeliana fa comodo anche agli arabi. Il problema è che questa fuga di notizie potrebbe rovinare tutto perché, un conto è che la questione venga presentata all’opinione pubblica araba a cose fatte e un conto è che queste decisioni vengano sbandierate prima che avvengano. Lo scoop di Haaretz rischia quindi di compromettere tutto e mesi di trattative segrete potrebbero andare in fumo.
Il limite tra libertà di stampa e segreto di Stato
Haaretz, a seguito della direttiva del Ministero degli Esteri che vieta i contatti con i giornalisti israeliani, lamenta una stretta sulla libertà di stampa. In realtà si tratta di capire quali siano i limiti che nemmeno una stampa completamente libera come quella israeliana può superare. Ci sono notizie che per ragioni di sicurezza nazionale non possono essere date e questa che riguarda la decisione della Lega Araba era una di quelle perché mette sotto pressione le diplomazie arabe e potrebbe portarle a una decisione diversa da quella concordata proprio per smentire la notizia. Così quella che poteva essere una grande conquista diplomatica e politica (soprattutto politica) potrebbe svanire nel nulla. Certo, a quelli di Haaretz forse non importa un gran che, anzi, ne potrebbero pure gioire vista la linea editoriale anti-israeliana del quotidiano, ma il fatto che ci siano limiti che non si possono superare rimane, a prescindere dalla libertà di stampa.
Scritto da Gabor H. Friedman
Conoscendo Haaretz – nella cui linea, non a caso, i dirigenti di Hamas hanno dichiarato di riconoscersi pienamente – direi che la cosa più proabile (diciamo al 99%, per tenerci bassi) è che lo scopo della pubblicazione fosse esattamente quello di sabotare le iniziative del governo provocando un gravissimo danno al Paese.
Sarebbe ora di chiuderlo questo giornale catto comunista, non antisraeliani ma più grave ancora e filo arabo, questa notizia è stata pubblicata non per fini giornalistici ma per danneggiare il governo israeliano e tutti i suoi cittadini , sarebbe da chiudere immediatamente la sede non farlo più pubblicare e denunciare penalmente il direttore e chi ha firmato l’articolo, qualche hanno nelle patrie galera per attentato alla nazione ebraica, a questi signori dare dellisraeliano e offensivo, sopratutto per chi vive e ama, e sopratutto si sacrifica con la propria vita in Israle .