Sulla Siria si consuma il primo contrasto internazionale tra il Presidente americano, Donald Trump, e il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Il nodo del contendere è la fornitura da parte americana di veicoli blindati ai leader della coalizione denominata Syrian Democratic Forces (SDF) di cui fanno parte anche i curdi delle milizie YPG.
L’ordine di dotare la coalizione SDF di veicoli blindati di tipo SUV (Sport Utility Vehicles) destinati alla protezione dei leader era stato dato dal Presidente Obama ma c’erano dubbi sulla sua applicazione da parte di Trump che invece ha dato ordine di procedere con la consegna dei veicoli. Secondo il portavoce del Pentagono, Eric Pahon, quella presa da Trump «è una decisione tattica volta a proteggere i leader della coalizione dai pericoli rappresentati dagli IED (ordigni improvvisati) e non una decisione politica». Ma ad Ankara non la pensano proprio così e chiedono all’Amministrazione americana “maggiori delucidazioni” sul numero di veicoli consegnati e se ne verranno consegnati altri. I turchi temono che le milizie curde del YPG, che considerano una propaggine del PKK, possano ottenere enormi vantaggi da forniture americane e che in realtà la mossa di Trump sia un segnale di collaborazione diretto proprio ai curdi.
A tranquillizzare in parte i turchi ci pensa un altro rappresentante del Pentagono, il maggiore Adrian Rankine-Galloway, il quale in una intervista telefonica con l’Agenzia Anadolu garantisce che i veicoli non sono stati consegnati ai curdi ma alla componente araba del SDF, ma secondo fonti in Turchia la rassicurazione non ha soddisfatto del tutto Erdogan in quanto il Pentagono non ha specificato se continuerà ad appoggiare i curdi del YPG oppure no.
In realtà sembra che il Presidente Trump sia intenzionato ad appoggiare i curdi del YPG che si sono dimostrati indispensabili nella lotta allo Stato Islamico. Anzi, a dire il vero gli unici che fino ad oggi hanno combattuto veramente l’ISIS sono stai proprio i curdi e sembra che Donald Trump lo riconosca entrando quindi in contrasto con Erdogan che invece li combatte.
Non è ancora chiarissimo cosa intenda fare l’Amministrazione Trump in Siria ma dalle prime mosse è ragionevole pensare che consideri i curdi del YPG come alleati e di sicuro Erdogan non ne sarà contento.