In teoria, non essendo io un salvinista, dovrei gioire del fatto che Salvini si sia mandato a casa da solo (perché è così che è andata al di la della propaganda).
In realtà (come ho detto sin dall’inizio anche sui social) avrei preferito andare ad elezioni subito piuttosto che vedere un’alleanza tra Paperino e la banda Bassotti qual’è quella orrendamente definita “alleanza giallo-rossa”.
Secondo me Salvini si poteva battere con gli argomenti perché c’è un limite alla propaganda e quel limite si chiama “fatti”.
Lo si poteva attaccare persino sul suo (unico) cavallo di battaglia: l’immigrazione.
Lui diceva di aver azzerato gli sbarchi. Il problema è che non lo aveva fatto lui, ma il grosso del lavoro lo aveva fatto Minniti prima di lui. Salvini ne ha solo beneficiato aggiungendoci quel pizzico di crudeltà che piace tanto agli italiani in perenne ricerca dell’uomo forte da idolatrare e al quale perdonare tutto.
Diceva che avrebbe rimpatriato 500.000 clandestini (a seconda delle versioni erano anche 600.000 o 400.000). Invece ne ha rimpatriati appena qualche migliaia, comunque meno di quanti ne aveva rimpatriati il governo precedente.
Diceva che con lui l’Europa si sarebbe assunta la responsabilità per i ricollocamenti, ma non è mai andato alle riunioni dove i sui colleghi europei discutevano proprio di questo argomento.
A pensar male si potrebbe sospettare che tutti quei clandestini gli facevano comodo, che fornivano alla sua grande macchina di propaganda quelle cartucce da sparare al momento opportuno.
Morale della favola, sull’immigrazione Salvini ha lavorato molto peggio di chi lo aveva preceduto. Basta solo aprire gli occhi e guardare il tutto senza le fette di prosciutto dell’ideologia sugli occhi.
Se andando alle elezioni si fosse lavorato anche solo su questo punto, la sua miglior arma sarebbe stata spuntata, perché gli italiani tutti stupidi non sono.
Ma c’era un altro argomento su cui si poteva lavorare: la sua voglia di uscire dall’Euro e dall’Europa (o almeno la prima). Nelle elezioni precedenti non lo aveva mai dichiarato apertamente, ma questa volta non si sarebbe potuto sottrarre da questa ammissione. Bastava solo metterlo sotto pressione.
Ora, salvinisti o meno, la stragrande maggioranza degli italiani non intende uscire dall’Euro, anche se a parole odiano l’Europa e ne chiedono un cambiamento. Ma un cambiamento è un conto, uscirne è tutt’altro. E anche in questo caso sarebbe bastato che i nostri compatrioti avessero aperto un tantino gli occhi.
Non voglio parlare delle vicende russe che non conosco o della sua supposta vicinanza a Putin, ma anche su quel fronte c’era parecchio da lavorare.
Insomma, quello che dico è che se si fosse andati ad elezioni, non è detta che sarebbero state un plebiscito per Salvini. Anzi, secondo me c’erano gli argomenti buoni per poterlo affrontare. Quasi certamente avrebbe preso un sacco di voti, magari speculando per l’ennesima volta sui disabili o facendo altre promesse irrealizzabili, ma santo cielo, si doveva tentare.
Invece si è scelto di fare un Governo a dir poco bizzarro che se durasse sei mesi sarebbe già un risultato. E per cosa? Per ritrovarsi tra pochi mesi ad una nuova crisi che, quella si, porterà un sacco di voti a Salvini.
Nel frattempo gli avranno tolto la patata bollente della finanziaria, mentre lui dall’opposizione bombarderà sistematicamente il Governo dandogli colpe anche sue, il che è fantastico (per lui) visto che una operazione del genere gli è già riuscita con Monti e la Fornero arrivati proprio a causa di un governo di destra di cui la Lega faceva parte.