Rossella Urru: una marea di stupidate in rete. La sindrome delle “vispe terese”

21 Luglio 2012

Per una volta non sono affatto d’accordo con molti amici di Facebook che ieri e oggi criticano veemente le parole dette da Rossella Urru in merito alla sua volontà di tornare a operare come cooperante nelle terre che l’hanno vista protagonista di questo lunghissimo sequestro. Per non parlare poi dell’ipotetico riscatto pagato per la sua liberazione (15 milioni di euro????)

Quelli che criticano Rossella sono gli stessi che concordano sul fatto che per limitare l’immigrazione in Europa occorra aiutare quella gente nelle loro terre. Ebbene, Rossella Urru  è una dei pochi coraggiosi che si rimboccano le maniche e vanno ad aiutare quella gente nella loro terra.  Cosa ci sia di male in tutto questo davvero lo devo capire. Oltretutto la ragazza ha detto parole sensatissime sia sulla necessità di ripartire in qualche modo con la cooperazione allo sviluppo, letteralmente cancellata dai tagli in questi ultimi anni, che su quella di intervenire su questa gente prima che “vedano la violenza come unica alternativa”.

Il problema, a mio avviso, è che molte persone sono afflitte dalla “sindrome delle vispe terese”, così vennero chiamate Simona Pari e Simona Torretta, rapite e in Iraq e poi, una volta liberate, portavoce di un movimento pacifista/pacifinto che idolatrava la cultura islamica. Francamente tra Rossella Urru e le vispe terese ci vedo una differenza abissale anche nello stesso modo di operare sul terreno oltre che nella comunicazione. Ripeto, la Urru ha detto cose sensate e degne di essere prese in considerazione.

In quanto al riscatto poi, ogni trattativa purtroppo ha un prezzo da pagare, ma non per questo dobbiamo scagliarci contro i pochi coraggiosissimi ragazzi che operano in difficilissimi teatri di guerra allo scopo di aiutare le popolazioni autoctone a creare le condizioni di vita necessarie per non lasciare la loro terra. Anzi, questi ragazzi vanno sostenuti e incoraggiati, non attaccati. Sono l’unica vera arma che abbiamo contro l’immigrazione selvaggia e, probabilmente, contro una prematura islamizzazione dell’Europa.  Se è stato pagato un riscatto per la liberazione di Rossella (e sottolineo il SE), lo Stato ha fatto il suo dovere. Israele ha rilasciato terroristi pur di riavere i corpi (i corpi) di due soldati morti e ne ha rilasciati un migliaio per Gilad Shalit. Così si comporta uno Stato per i suoi figli.

E allora si smetta con questa assurda ipocrisia di voler attaccare sempre tutti e tutto solo perché a naso ci sembra che siano in posizione antagonista alla nostra. Si ragioni un attimo prima di aprire la bocca.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

2 Comments Lascia un commento

  1. Fabio, non ha funzionato perché fino ad oggi è stato fatto “assitenzialismo” e non “sviluppo”. Questo chiaramente vale per quei posti (e sono tanti) che gradirebbero una forma di sviluppo seria e non certo per alcuni paesi islamici che non lo vogliono.
    In merito a Rossella, è sbagliato parlare di “volontari”, questi sono lavoratori a tutti gli effetti che come tali devono essere salvaguardati dallo Stato così come lo sono tutti gli altri. La locuzione “volontario” è assolutamente inappropriata e fuorviante per questi cooperanti.

  2. per una volta, invece, caro Londei non sono d’accordo. chi decide di andare volontariamente ad “aiutare” persone in altri paesi (in particolare quelli a rischio di rapimenti) deve assumersi la responsabilità personale di ciò che fa e lo Stato di provenienza non deve avere l’obbligo materiale di pagare in caso di rapimento (che poi è come dire: così forse non li rapiscono più).
    ammesso e concesso che sicuramente il ns. governo ha pagato per riaverla indietro come ovviamente succede sempre, perchè se non paghi li ammazzano e basta, è certo che così facendo in pratica si finanzia involontariamente il terrrorismo, e aggiungo un’altra cosa: con tutti quei soldi, quanta gente aiutavi in quei luoghi? noi abbiamo pagato (ripeto: ai terroristi) una barca di soldi per avere indietro una singola persona, la quale se avesse avuto davvero a cuore la sorte di quella gente secondo me avrebbe potuto dire di non pagare per lei ma di dare quei soldi direttamente a quella gente bisognosa (e se si tratta di 15 milioni di euro, ne aiutavi davvero molti di loro).
    un’ultima cosa: non credo sia vero che questo di tipo di volontari siano l’ultima spiaggia contro l’immigrazione e l’islamizzazione dell’Occidente, anzi al contrario mi danno l’idea di una nuova forma di colonizzazione, ovvero del come dire “dobbiamo ancora insegnarvi tutto, voi da soli andate alla deriva dell’integralismo islamico e della violenza”; per me non è così, bisogna trovare una forma migliore per aiutarli a svilupparsi, ammesso e non concesso che vogliano e gradiscano davvero il nostro tipo di aiuto e di sviluppo.
    …perchè fino ad oggi, considerando le decine di milioni di persone che sono già venute qua e le altrettante che vorrebbero partire immediatamente se potessero, non mi pare che abbia funzionato.

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