Quel silenzio ipocrita dei pacifisti sulla Siria

7 Luglio 2011

Gaza, infinitamente Gaza, per sempre Gaza. C’è solo Gaza nelle bocche ipocrite di certi cosiddetti “pacifisti”, gente che sostiene di voler andare a portare “aiuti umanitari” in una terra che non ne ha bisogno a bordo di barchette che nulla hanno a che vedere con i cargo che servirebbero per un lavoro di questo tipo. Ma della Siria nessuno se ne occupa, nessuno organizza una “flotilla” di protesta per i giovani siriani massacrati dal criminale Assad.

Certo, non è la prima volta che lo diciamo e non cambieremo le cose continuando a dirlo, ma quando l’ipocrisia pacifista diventa cieca e sorda, quando diventa un’arma politica contro uno stato democratico e legittimo, quando diventa insopportabilmente falsa nelle dichiarazioni delle “grandi” organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani, strumentale ai loro fini politici, beh…. zitti non si può proprio stare.

L’ultima della lunga serie è il comunicato stampa diffuso ieri da Amnesty International dove si chiede di incriminare Bashar Al Assad per crimini contro l’umanità. L’idea è giusta (noi l’avevamo proposto oltre un mese fa )ma arriva tardivamente e dopo che nel frattempo Assad ha massacrato centinaia di giovani siriani, massacri perfettamente documentati e provati. Se fatti simili (ma anche molto meno gravi) fossero successi a Gaza (e senza alcuna prova) i signori di Amnesty avrebbero fatto il diavolo a quattro già dal giorno dopo. Però solo se magari qualche militare israeliano sparava a qualche nazista islamico, non certo se a sparare (anche sui loro stessi concittadini) fossero stati quelli di Hamas. Adesso naturalmente ci aspettiamo un comunicato analogo da parte di Human Rights Watch, così, giusto per non essere da meno di quelli di Amnesty.

Lo stesso trattamento lo avevano avuto a suo tempo gli iraniani quando avevano osato sollevarsi contro quel criminale di Ahmadinejad. Nessuno allora si era impegnato. I primi comunicati stampa (risibili) arrivarono dopo oltre un mese e furono del tutto “leggeri”. Cosa ben diversa da quelli che certe organizzazioni e i pacifisti della domenica emettono contro Israele. Basta che un soldato israeliano spari in aria che si parla subito di “azione di guerra”. Un vecchio peschereccio riciclato per la “flotilla” si guasta (cosa del tutto naturale dato che sono bagnarole) e si scomoda subito il Mossad urlando al sabotaggio. Si naviga senza alcun criterio di legalità e senza alcun tipo di assicurazione, la Grecia (giustamente) li ferma e questi gridano al complotto internazionale.

Insomma, tutto questo gran da farsi per Gaza, dove oltretutto non manca niente, ma nemmeno un pensierino gentile per quei poveracci di siriani quotidianamente massacrati e ammazzati da Assad con la complicità di Hezbollah e dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. Non sarà che Assad, Ahmadinejad e Nasrallah minacciano di distruggere Israele un giorno si e l’altro pure? E allora, anche se massacrano qualche centinaio di giovani innocenti, per i “pacifisti” sono degli eroi che non vanno disturbati nella loro nobile opera. Magari si allenano sui suoi per essere più preparati quando si tratterà di massacrare gli israeliani. Ergo, vanno lasciati in pace o al limite vanno disturbati solo un pochino con qualche comunicato stampa perfettamente infiocchettato, giusto per dire che “loro” ci pensano ai poveri siriani.

Nel frattempo i pacifisti della Freedom Flotilla non desistono e con le loro barchette (ma dove li mettono gli aiuti umanitari?) cercano in tutti i modi di dirigersi verso Gaza per portare sollievo ai poveri palestinesi afflitti dal crudele nemico sionista, quello stesso nemico che ogni giorno fa entrare nella Striscia di Gaza (a proprie spese) ogni ben di Dio (benzina, medicinali ecc. ecc.) e che giustamente non si piega alla volontà assassina di Hamas. Ma si sa, i palestinesi non sono mica siriani….!!!

Noemi Cabitza

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

3 Comments Lascia un commento

  1. Della Siria poco si parla perché è difficile filtrare ciò che è credibile da ciò che non lo è ed alludo ad esempio al falso blog di Amina Arraf che sicuramente ha rivelato manipolazioni sull’apparato mediatico della rivolta da parte quanto meno dell’America. Ma poi a che serve delegittimare un impresa umanitaria spostano l’attenzione su un altro argomento alquanto nebuloso e ricco di strumentalizzazioni esterne se non a fare hasbara? La Flottilla ha nel suo statuto il fine di rompere il blocco di Gaza e se voi ritenete che la Siria necessiti di interventi umanitari, organizzate un’altra iniziativa in questa direzione senza dovere necessariamente contestarne una esistente che vive inspiegabili difficoltà dovute a pressioni esterne in territorio europeo, il che è in se scandaloso.

  2. Che la flottilla sia un intervento umanitario ho i miei seri dubbi. Mi sembra più una azione politica contro Israele. Se volessero portare gli aiuti a Gaza (ammesso che ce ne sia il bisogno) lo farebbero via Rafah come fanno tutti gli altri.
    Sulla Siria noto la solita pessima disinformazione dei filo-palestinesi come nel caso della rivolta in Iran. Come in Iran ci sono decine di filmati e di foto che mostrano le stragi e voi continuate a dire che c’è disinformazione americana. Ma dai. Siamo seri. A voi la Siria piace come piace l’Iran. Punto.
    In merito alla flotilla, se trovano difficoltà è evidente che tanto a posto non sono. Per esempio, hanno le asicurazioni necessarie per navigare in alto mare? Ne dubito molto.
    Possiamo però girare la fritatta. Che necessità c’è di andare per mare con le barchette per fare una vacanza a Gaza City? Basterebbe andare in Egitto e entrare via Rafah. Meno rischi, meno spese e più soldi per i bisognosi palestinesi

  3. Qualche puntualizzazione per l’intervento di Erminia. Se a suo avviso è difficile filtrare, per quanto concerne la Siria, ciò che è credibile da ciò che non lo è, questo è dovuto alle decisioni di censura del governo siriano e mi sembra miserevole citare il caso del blog di Amina, che comunque non ha prodotto falsi filmati o documenti falsi o altro del genere ,se non racconto personale, in questo caso di fantasia. E’ ovvio che questo non basta per screditare qualunque informazione, come se nulla accadesse. Evidentemente ( come è già stato detto ) alle persone come Erminia i regimi siriano e iraniano vanno bene così come sono , con o senza rivolte.Per dare giudizi, noto invece per inciso, non c’è bisogno di rivolte. Per quanto concerne infine il carattere umanitario e legittimo della cosiddetta freedom flotilla, visto che è già stato detto tutto, mi limita a dire che costoro si possono solo vergognare dei propri giochi di società.

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