E’ ora di finirla con le moine e con le assurde espressioni secondo le quali si vorrebbe la Turchia in Europa. La Turchia è ormai chiaramente un regime nazi-islamico, un regime che arresta i giornalisti come è avvenuto ieri quando ne hanno arrestati una ventina, che appoggia apertamente il terrorismo di Hamas e meno apertamente quello dello Stato Islamico.
L’assurdo non è tanto che i politici europei tentino in tutti i modi di portare la Turchia in Europa, ormai questi inutili e costosi personaggi ci hanno abituato a tutto, quanto piuttosto che la Turchia sia membro della NATO e come tale possa avere accesso a tutti i protocolli di sicurezza della Alleanza Atlantica.
Credo francamente che nessuno si stia rendendo conto del pericolo che corrono la NATO e i suoi alleati regionali, primo fra tutti Israele. Chi garantisce che Erdogan, nella sua ormai evidente folle corsa verso il califfato islamico, non usi quelle informazioni o che, peggio ancora, non le fornisca ai terroristi? Ci sarebbe forse di che meravigliarsi?
Non c’è più tempo per le frasi di circostanza o per le sviolinate alla Turchia. Il pericolo è troppo grande e non compensa i vantaggi economici di buoni accordi commerciali con Ankara. E’ ora che Europa e Stati Uniti parlino chiaramente, ma soprattutto è arrivato il momento di smascherare il doppio gioco di Erdogan togliendogli l’accesso a tutti i dati sensibili che riguardano la NATO. A quel punto dovrà scegliere da che parte stare e sono sicura che sceglierà di stare contro la NATO. Ormai ha imboccato una strada senza ritorno.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi
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