Secondo Barack Hussein Obama l’obbiettivo di sconfiggere definitivamente Al Qaeda è a portata di mano. Il Presidente islamista USA che ha praticamente donato l’intero Nord Africa all’estremismo islamico sostiene che è ora che «l’America rivolga le sue attenzioni alle faccende interne» e che «dimentichi l’11 settembre».
Per carità, ognuno è liberissimo di pensarla come vuole e Barack Hussein Obama non ha mai fatto mistero della sua volontà di cancellare la memoria dell’attacco più devastante che gli USA abbiano mai subito. Già dalle prime battute della sua presidenza ha cercato di ridimensionare le misure restrittive per i terroristi tanto da arrivare a promettere la chiusura di Guantanamo, promessa poi non mantenuta. Ma è per il futuro che Barack Hussein Obama ha le idee chiare. Lui vede un mondo globalizzato e soprattutto multiculturale dove l’islam estremista sarà sconfitto e gli islamici vivranno in pace con tutte le persone del mondo senza più cercare di “assimilarle”. Certamente un bel pensiero, quasi da Premio Nobel per la Pace, ma anche un eufemismo senza capo ne coda visto come si stanno mettendo le cose tra Islam e mondo libero e, soprattutto, viste le nuove grandi sfide che il mondo islamico ha lanciato nei confronti del resto del creato.
Il pensiero di Obama è fondamentalmente semplice: dimenticare l’11 settembre per far dimenticare che è in corso una guerra santa (Jihad) portata avanti dall’Islam nei confronti del resto del mondo libero, una guerra di conquista che a volte usufruisce delle lacune della democrazia (vedi la Gran Bretagna), a volte del buonismo occidentale e, quando non può, usa la violenza.
Il Presidente americano sembra non vedere le nuove sfide che aspettano il mondo libero: l’espansione dell’Islam integralista a seguito delle cosiddette “primavere arabe”, le minacce portate dal nucleare iraniano, l’espansione di Al Qaeda in Africa (il nuovo fronte della guerra al terrorismo), il peggioramento della situazione in molti Paesi islamici moderati, il tentativo di portare l’Islam integralista nel cuore dell’Europa. Obama non le vede o non le vuol vedere, un po’come è successo in Egitto, Libia, Tunisia e come succederà in Marocco dove il Presidente americano ha letteralmente chiuso gli occhi e continua a farlo. Per Obama, al di la dei discorsi ufficiali, l’Islam integralista non è più il principale pericolo per le democrazie mondiali e per il mondo libero. Beh, si sbaglia e di grosso. Il fatto stesso che una teocrazia islamica come quella iraniana si sta dotando di un arsenale nucleare non dovrebbe farlo dormire la notte. Invece anche in quale caso il Presidente islamista nicchia e dorme sonni tranquilli credendo che con l’uranio arricchito gli iraniani ci illumineranno le discoteche di Teheran o al massimo lo useranno per scopi scientifici.
Personalmente spero che Barack Hussein Obama non venga rieletto. E’ un debole. Ha consegnato mezzo mondo all’Islam integralista e si appresta a consegnargli quello che rimane del mondo libero. La “pace di Obama” ci porterà sull’orlo del precipizio e quando non ci sarà più niente da fare verremo gettati nell’abisso. La pace di Obama è “la pace dei vinti”, quella che precede due alternative: essere assimilati o eliminati. Dimenticare l’11 settembre? No grazie, anzi, ricordarlo ora più che mai perché il prossimo 11 settembre è solo dietro l’angolo.
Franco Londei