La dimostrazione lampante di quanto sia miope la politica estera della amministrazione di Obama arriva da uno dei massimi esponenti della stessa amministrazione, il vice consigliere per la sicurezza nazionale Denis McDonough, il quale parlando ieri ad un convegno sul Medio Oriente ha fatto alcune affermazioni che evidenziano la lontananza di Obama e del suo staff dalla realtà medio-orientale.
Secondo Denis McDonough le primavere arabe e “l’aumento della democrazia che ne consegue” favorirebbero la politica americana nei confronti dell’Iran accentuandone l’isolamento. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale, non quindi uno qualsiasi, sostiene che le primavere arabe avrebbero portato una enorme ventata di democrazia in Medio Oriente, una teoria a dire il vero assai bizzarra e totalmente lontana dalla realtà. Se c’è una cosa, infatti, che le primavere arabe hanno portato in Medio Oriente è l’avvento dell’estremismo islamico a 360 gradi e non un aumento della democrazia, parola agli antipoti rispetto all’Islam. Eppure, secondo questo “illuminato signore”, sarebbe proprio così.
Denis McDonough ha esitato solo quando uno dei giornalisti intervenuti al convegno gli ha fatto notare che c’è poco di democratico nell’avvento della Fratellanza Musulmana in Egitto e che il rischio di una dittatura teocratica islamica era molto concreto. Non sapendo cosa rispondere il vice consigliere per la sicurezza nazionale a farfugliato che «gli Stati Uniti tengono gli occhi ben spalancati su quello che sta avvenendo in Egitto» ammettendo di fatto che tutta la teoria precedentemente esposta era in sostanza basata sul nulla. Tuttavia non ha mancato di cercare di salvarsi “in corner” quando ha accusato l’attuale governo egiziano di “poca trasparenza”. Nessun accenno alla volontà dei Fratelli Musulmani, non apertamente dichiarata ma esplicitamente sottointesa, di cambiare la politica nei confronti di Israele e di rimettere in discussione il trattato di pace con Gerusalemme. Evidentemente secondo McDonough questo non è importante negli equilibri medo-orientali.
Per l’ennesima volta quindi Washington dimostra la sua pressoché totale cecità in politica estera e in special modo nelle vicende che riguardano il Medio Oriente. Secondo l’amministrazione Obama va tutto bene anzi, la democrazia ha fatto grandi passi avanti nei Paesi dove le cosiddette “primavere arabe” hanno deposto i precedenti regimi. Peccato che non sia proprio così e che i cervelloni americani non riescano a vedere al di la del proprio naso o, meglio ancora, al di la delle elezioni politiche del prossimo novembre. Obama vorrebbe far credere agli elettori americani che con la sua politica la democrazia sta trionfando dove prima latitava e per far questo chiude gli occhi su quello che realmente sta accadendo in Medio Oriente, cioè la resa pressoché totale all’estremismo islamico.
Sharon Levi