L’unica colpa di Israele? Essere una democrazia

16 Maggio 2016

Se c’è una colpa che si può dare a Israele è quella di essere una democrazia compiuta e perfettamente funzionante che dalla sua nascita è costretta a combattere per la propria sopravvivenza senza per questo rinunciare ad essere un Paese democratico.

Non esiste al mondo un altro Paese costantemente sotto attacco che sia stato in grado di mantenersi democratico nonostante le pesantissime minacce esistenziali che è costretto a subire. In altri Paesi che vivono la stessa situazione di Israele la democrazia è stata sostituita da una forma di regime militare, la legge demandata ai tribunali militari o a personaggi autoritari. E spesso non c’è neppure bisogno di una minaccia esistenziale, basta il sospetto di una minaccia terroristica che la democrazia viene messa da parte (prendiamo per esempio la Turchia).

In Israele no, in Israele è avvenuto l’esatto contrario e la democrazia si è addirittura rafforzata tanto da permettere che i suoi nemici siedano tranquillamente in Parlamento, che ONG pagate dall’estero lavorino comodamente per la distruzione della democrazia israeliana e che chiunque possa entrare e pianificare di fare danni a Israele. Quale altro Stato lo permette?

Ecco, se vogliamo trovare una colpa da dare a Israele è proprio quella di essere una democrazia quando in altri casi anche lontanamente simili la democrazia viene soppiantata dall’autoritarismo e dal totalitarismo.

Forse è proprio questo che fa tanto arrabbiare i nemici di Israele, non sono riusciti a trasformare lo Stato Ebraico in un regime totalitario e autoritario, non sono riusciti a compromettere la voglia di libertà e democrazia degli israeliani. Questa credo che sia la loro sconfitta più grande e bruciante.

In molte occasioni è stato detto che la democrazia è anche l’unico tallone di Achille per Israele in quanto permette ai suoi nemici di usarla proprio contro Israele. Non sono molto d’accordo con questa definizione che sembra quasi ventilare l’ipotesi che sarebbe meglio rinunciare a un po’ di democrazia in cambio di una maggior sicurezza. Che gli antidemocratici usino la democrazia per danneggiare un Stato democratico è una pratica purtroppo molto consueta, ma questo non deve portare ad una riduzione della condizione democratica perché sarebbe come dargliela di vinta. Questo lo sanno bene gli israeliani che, al contrario, non perdono occasione per aumentare le tutele e i Diritti dei loro cittadini.

La cosa che lascia perplessi non è tanto il tentativo dei nemici di Israele di compromettere questo stato di cose o di approfittarne, è nell’ordine delle cose che lo facciano, quello che invece lascia basiti è che le cosiddette “democrazie occidentali” non perdano occasione per favorire i regimi totalitari che vorrebbero la distruzione di Israele invece che sostenere la democrazia israeliana, l’unica in Medio Oriente. Questo si che è un mistero buffo.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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