E alla fine il passo indietro di Trump sulla Siria è diventato reale scatenando l’ira furibonda di Erdogan che ieri si è rifiutato di incontrare il consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, che dopo essere stato in Israele per rassicurare Gerusalemme sul ritiro americano dalla Siria era volato in Turchia per spiegare al dittatore turco cosa era cambiato.
I consiglieri di Trump sono riusciti a convincere il volubile Presidente americano che il ritiro americano dalla Siria così come era stato inizialmente concepito e concordato proprio tra Trump ed Erdogan era un errore madornale che non solo avrebbe consegnato i curdi al massacro progettato dal dittatore turco, ma che probabilmente avrebbe favorito la ripresa dello Stato Islamico.
Così il messaggio che Bolton avrebbe dovuto consegnare a Erdogan era che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati dalla Siria ma a condizione che la Turchia garantisse che non ci sarebbe stato nessun attacco contro il Kurdistan siriano e quindi contro le forze curde alleate degli USA.
Questo cambio di rotta del Presidente Trump ha mandato su tutte le furie il dittatore turco che ieri si è rifiutato di incontrare John Bolton.
Erdogan considera la decisione americana come un tradimento degli impegni presi dal Presidente americano e in un attimo di ira ha detto che comunque la Turchia sarebbe andata avanti con il suo programma di invasione.
Cosa succede adesso?
Sempre ammesso che Donald Trump non cambi nuovamente idea, la Turchia che nel frattempo aveva ammassato truppe e milizie islamiche al confine con la Siria, dovrà rinunciare alle sue idee di conquista del Kurdistan Siriano perché, a meno che non voglia uno scontro armato con gli americani, la sola presenza di militari americani interdice di fatto qualsiasi operazione militare turca nella regione.
Critiche dei media di destra americani
Secondo alcuni media di destra americani la mossa del Presidente Trump spingerebbe la Turchia tra le braccia di Putin.
Pur senza criticare il fatto che il Presidente americano abbia deciso di non abbandonare i curdi nelle mani di Erdogan (e ci mancherebbe altro), alcuni analisti ritengono che la questione doveva essere gestita diversamente sin dall’inizio.
Per esempio, l’annuncio del ritiro immediato dalla Siria non doveva essere fatto. Sarebbe stato meglio annunciare un ritiro graduale e programmato nel tempo dando nel contempo garanzie agli alleati curdi sulla loro salvaguardia.
Invece Trump ha dato l’impressione di essersi accordato con Erdogan (e probabilmente lo aveva fatto) per dare carta bianca ai turchi, i quali chiaramente si sono sentiti traditi dal passo indietro americano.
Vedremo cosa succederà adesso sul terreno. I turchi hanno praticamente un esercito schierato ai confini con il Kurdistan siriano e, stando a quanto riferiscono fonti turche, Erdogan sarebbe comunque intenzionato ad andare avanti a prescindere dal promesso ritiro americano.