La UE riconosce la Palestina: attacco diplomatico a Israele su tre fronti

17 Dicembre 2014

Ieri il Ministro degli Esteri israeliano, Avidgor Liberman, scriveva sul suo profilo Facebook che oggi sarebbe stata una giornata di fuoco per la diplomazia israeliana e per tutto lo Stato di Israele, una giornata nella quale Israele sarebbe stato attaccato su tre fronti, quello del riconoscimento della Palestina da parte della Unione Europea, quello della cancellazione di Hamas dalla lista dei gruppi terroristici e quello della presentazione alle nazioni Unite della proposta di Abu Mazen per un ritiro di Israele entro i confini del 1967 da effettuarsi entro due anni.

Ebbene, dopo la notizia che Hamas è stato tolto dalla lista nera dei gruppi terroristici è appena arrivata la notizia che il parlamento europeo ha votato una risoluzione a sostegno di un immediato riconoscimento di uno stato palestinese così come inteso da Abu Mazen, cioè sui confini del 67. Ora alla lista manca solo la presentazione delle proposta palestinese alle Nazioni Unite e poi il quadro sarà completo.

Ci sembra evidente che non ci troviamo di fronte a una casualità ma che siamo al cospetto di un attacco contro la democrazia israeliana a tutto tondo, un attacco certo diplomatico ma che non potrà non avere ripercussioni anche sul terreno. Prima Hamas che non è più un gruppo terroristico, poi la risoluzione del parlamento europeo a favore di uno stato palestinese. Noi non crediamo alle coincidenze.

Certo, tutti si sono affrettati a sostenere che per quanto riguarda la Palestina si tratta solo di un riconoscimento simbolico e che Hamas verrà comunque trattato come un gruppo terrorista, anche se a dire il vero non lo è mai stato con l’Europa che ha continuato per anni a finanziare il terrorismo sotto le mentite spoglie dell’aiuto umanitario, ma politicamente queste decisioni sono un macigno, non sono sciocchezze.

Per ora non si hanno notizie di reazioni da Israele anche se ieri Liberman ha detto che “Israele non si farà imporre nulla da nessuno” ed è quindi prevedibile che nel giro di qualche ora o di qualche giorno la risposta israeliana arriverà. Pero ora non possiamo che constatare quanto in basso sia finita l’Unione Europea e di come la UE sia succube dei ricatti arabi.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi

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Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

4 Comments Lascia un commento

  1. Alla fin fine è meglio così!
    I tentennamenti e le cose dette sottovoce sono peggiori della verità, e sapere che la UE, assieme a UIL-CGIIL-e CISL, le tre organizzazioni sindacali italiane, non si sono lasciate scappare l’occasione di riconoscere uno stato dove i sindacalisti e i giornalisti sono tutti in prigione, fa capire meglio chi sono gli amici e i non amici.

  2. Vergogna. Speravo che almeno l’italia non accettava il riconoscimento della F-U-stina (secondo alcuni sondaggi, siamo ancora in maggioranda dalla parte di Israele).
    Ma a quanto pare sperare, nel caso dell’italia è stato un errore.

    E vedrete ora come si pompa Hamas (è vero, magari non fa terrorismo su ampia scala come fanno al qaida e altri, ma di recente hanno iniziato a rompere le palle anche in Egitto, non solo in Israele.

  3. beh a dir il vero, lo si sapeva da un pezzo chi sono i nemici. Qualcuno si faceva qualche illusione sull’Europa, la trimurti sindacale o altro?? Magari la politica di Obama ha preso un po’ in contropiede, ma quella europea proprio no. In ogni caso, ha detto bene Netanyahu, l’Europa è sempre la stessa, quella che non ha mosso un dito per 6 milioni dei suoi cittadini ebrei non muoverà un dito per quelli israeliani. Cosa c’è di nuovo sotto al sole?

  4. Ogni giorno leggiamo di dichiarazioni circa “il riconoscimento della Palestina”. Ogni giorno vediamo quanto in basso stiano cadendo i leader europei.
    Una profezia facile: se si va avanti così, tra poco, se saremo ancora vivi, saremo di nuovo in mano ai nazisti (e forse lo siamo già).
    Per amare Israele occorrono spirito di giustizia, intelligenza, liberalismo, idee chiare e carattere fiero. Cosa di cui i nostri rappresentanti politici ne sono evidentemente privi.
    Intanto, i leader-capi di Stato-rappresentanti della comunità europea, alias cerebrolesi, si mostrano per quello he già sapevamo: miopi e incapaci nocivi.
    Breve: se leggiamo le loro brillanti mozioni al parlamento europeo in termini strettamente geopolitici, la deduzione è unica: vogliono marginalizzare Israele. Vogliono farlo diventare una preda contendibile per le alleanze regionali islamiche o arabo-occidentali in formazione.
    Per finire: nel corso di questi maledetti anni, l’Unione europea ha lasciato che Hamas, Hezbollah e assassini discorrendo, si armassero di tutto punto mentre gli stessi leader europei stavano a sonnecchiare e a foraggiarli di soldi (i nostri).
    E allora perché dovremmo confidare nel fatto che gli europei riusciranno a salvaguardare Israele o almeno impedire che resti da solo a difendersi?

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