Non c’è spazio per cedimenti nella politica del Presidente Trump nei confronti dell’Iran. L’isolamento del regime di Teheran deve essere completo e incisivo, tale da spingere il popolo iraniano a ribellarsi al regime degli Ayatollah.
In una intervista con Fox News il Presidente Trump non ha solo ribadito la linea dura nei confronti del regime iraniano ma ha avvertito quelle ditte europee, comprese le banche, le quali nonostante tutto continuano a fare affari con gli Ayatollah che potrebbero incorrere in sanzioni da parte degli Stati Uniti.
«L’Iran adesso non pensa più a raggiungere uno sbocco nel Mediterraneo, adesso devono pensare a loro stessi. Hanno disordini dappertutto» ha detto il Presidente Trump durante l’intervista. E alla domanda su cosa avrebbe fatto nel caso venisse provato che gli iraniani hanno ripreso l’arricchimento dell’uranio ha risposto che in quel caso in Iran «avranno un grosso problema».
Sanzioni a chi fa affari con il regime iraniano
Chi fa affari con l’Iran non può farli anche con gli Stati Uniti. E’ questo il concetto che il Presidente Trump ha ribadito durante l’intervista, un concetto che non riguarda solo le compagnie europee, le più restie ad abbandonare il business con il regime iraniano, ma anche le compagnie e le banche del resto del mondo.
Già dallo scorso aprile l’Agenzia Bloomberg aveva riportato che diversi commercianti di petrolio avevano evitato di firmare contratti con scadenza oltre al 12 maggio per paura che gli USA uscissero dall’accordo sul nucleare iraniano, cosa poi regolarmente avvenuta. Si stima che la perdita per l’Iran sia di diversi milioni di barili di petrolio. Nei giorni scorsi diverse nazioni hanno annunciato che non compreranno petrolio dall’Iran, ultima in ordine di tempo l’India, tanto che per non sbilanciare troppo i mercati il Presidente Trump ha chiesto all’Arabia Saudita di aumentare di diversi milioni di barili la sua produzione di petrolio.