Islamofobia: paura dell’Islam

15 Agosto 2015

Islamofobia, una parola che spesso sentiamo pronunciare dai radical progressisti (che non sono affatto progressisti come si autodefiniscono, ma sono oscurantisti della peggior specie) a seguito di critiche all’Islam. Nel suo neologismo, come ci spiega la fonte preferita da Manlio Di Stefano, viene interpretata come “pregiudizio e discriminazione verso l’Islam”. Mai affermazione è stata più sbagliata, almeno per quanto mi riguarda.

Con il termine islamofobia io intendo invece l’unione dei due termini, islam e fobia, cioè Islam e paura, panico, terrore. Io ho paura dell’Islam, ne sono terrorizzato. Ho paura della sua violenza, della sua crudeltà, della sua voglia di assoggettare tutta l’umanità, ho paura della sua bramosia di morte.

Ma non ho paura per me, io non vedrò il mondo soggiogato dall’Islam, ho paura per le mie figlie, per i miei nipoti, ho paura per le generazioni future non per la mia. Io sono islamofobo perché ho paura dell’Islam e non perché ho un pregiudizio verso quella o quell’altra religione.

La cosa che più di tutte non riesco a spiegarmi è come una buona fetta della società occidentale si stia arrendendo senza nemmeno lottare. Lo vediamo tutti i giorni cosa fa l’Islam, ne rimaniamo inorriditi. E vediamo anche i musulmani “integrati” diventare sempre più esigenti e prepotenti. Ma nonostante tutto questo sia davanti ai nostri occhi molti di noi alzano le spalle, come se la cosa non li riguardasse. Invece no, li riguarda eccome, riguarda tutti, forse non direttamente la mia generazione ma le prossime si troveranno la patata bollente nelle mani. Possiamo lasciare questa eredità alle generazioni future?

Voler ostacolare l’avanzata dell’Islam non è quindi islamofobia inteso come pregiudizio, ma è una paura che ci deve spingere a lottare per la nostra vita e per quella dei nostri figli. Voler ostacolare l’Islam significa voler ostacolare un nemico deciso a sottometterci.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

4 Comments Lascia un commento

  1. Siamo gia’ stati conquistati!! Non ce ne siamo ancora accorti o peggio… Non vogliamo ammetterlo. La strategia che stanno usando se e’ diabolica o divina…Non saprei dirlo ma e’ perfetta, innovativa… Tanto di cappello! Conquistare un Continente intero, non con Eserciti ma con giovani disarmati, donne incinta e bambini, della stessa Religione(coincidenza?)…A milioni. Cosa possiamo fare? Rassegnarci o attaccarci al tram(metafora)? Reagiremo nell’unico modo possibile… La parola d’ordine sara’…INTEGRAZIONE. Sara’ dura ma ce la faremo…Siamo Popoli tosti noi!! Gli faremo vedere come si fa…Senza tante storie!! – Salam

  2. Molti musulmani soffrono di un complesso di inferiorità nei confronti della civiltà occidentale e credono di potersi riscattare attraverso l’ Islam e la promessa religiosa che un giorno domineranno il mondo.
    La loro inferiorità è evidente anche a loro: sono almeno cinque secoli che non danno alcun contributo al progresso civile scientifico e culturale.
    Più inferiori di così!
    Sono pertanto costretti a mentire e a cianciare di torti che l’Islam avrebbe subito e subirebbe ancora.
    Da qui la possibilità di un riscatto, approfittando delle strane debolezze occidentali.
    Queste debolezze si manifestano in stupidi sensi di colpa per il passato coloniale e in stupide forme di umanitarismo, favorite dalla cattiva educazione promossa da una certa cultura.
    Per caso l’Islam non ha da sempre una vocazione coloniale e schiavistica?
    Non per niente questa stupida cultura europea odia lo Stato di Israele , oltre ad odiare l’Occidente.
    Per di più nei guai ci hanno messo anche le politiche immigratorie di tutti i governi europei passati e presenti, con relative maggioranze parlamentari e cittadinanze votanti, precipitate da alcuni decenni in un sonno profondo.
    Credo che il sonno sia stato generato dall’idea che fosse naturale e possibile progredire in pace senza una politica estera nazionale di difesa e di controllo del territorio.
    Infatti l’ Europa ha progredito sotto la protezione di qualcun altro, che si è incaricato fino ad alcuni anni fa di questo compito: gli USA.
    Direi che si tratti di un caso di progresso unico nella storia.
    Adesso che l’Europa già invasa e in via di ulteriore invasione dovrebbe provvedere da sè alla sua difesa, visto che gli USa ovviamente si fanno gli affari loro e questi non coincidono più con la sicurezza europea, l’Europa non ha il coraggio di guardare in faccia la realtà.
    Dopo gli attacchi terroristici i governi- come quello francese- sono capaci perfino di organizzare manifestazioni di piazza addirittura per protestare contro i terroristi.
    Fanno come i sindacati quando manifestano contro certe politiche governative.
    Peccato però che il terrorismo islamico non è il governo francese contro cui si possa protestare e Hollande non è il segretario di un sindacato.
    Tra l’altro nell’idiota manifestazione parigina del gennaio scorso dopo il massacro della redazione di Charlie Hebdo, Hollande non ha nemmeno voluto che partecipasse il partito lepenista, alleandosi di fatto ai musulmani contro una buona parte dei francesi.
    Anche in Svezia succede qualcosa del genere quando destra e sinistra si alleano per evitare le elezioni e il cambio di governo.
    In Italia abbiamo i centristi e il Nuovo centro destra che si alleano al PD e promuovono e incentivano le politiche immigratorie della sinistra.
    Leggo questa mattina che i «profughi» eritrei che stanno in Svizzera, tornano in vacanza in Eritrea, da cui sarebbero fuggiti per salvare la loro incolumità!
    E lo farebbero con i soldi che gli hanno fornito le autorità svizzere.
    Sarà vero o é solo un pettegolezzo giornalistico?
    Se non è vero è certamente verosimile.

  3. Il termine islamofobia è stato coniato con malafede. Attribuire un valore o disvalore a ciò che suscita una fobia è da un punto di vista privo di senso (proviamo a farlo con termini come agorafobia e vediamo quanto è assurdo). La mossa astuta e in malafede è stata quella di trasformare una legittima paura (oltretutto motivata sia dal punto di vista dei contenuti dell’ideologia islamica oltre che dalla storia, fin da quando Maometto cominciò a roteare la scimitarra) in pregiudizio e discriminazione.
    A dire il vero anche il termine omofobia non è un gran capolavoro linguistico, ma per la ragione opposta (negli atteggiamenti omofobi non c’entra la paura ma qui sì che c’è rifiuto e disprezzo).

  4. In realtà l’islamofobia non esiste.
    La Fobia è paura irrazionale, è una patologia.
    Non esistono persone che quando vedono un normale musulmano o qualcosa che richiami l’islam cominciano a sudare freddo o vengono prese dal panico, dal terrore.
    Esistono solo persone che hanno un ragionevolissimo e fondato timore dellla pericolosità sociale dell’islam.
    Parlare di islamofobia è sbagliato e disonesto, è un modo per fare apparire come persone malate, animate dal pregiudizio, terrorizzate dalla diversità, persone normalissime che mettono in guardia da un pericolo reale.

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