Islam 2.0, il nuovo ordine islamico mondiale che vedremo nel 2014

1 Gennaio 2014

fire isolated over black background

Se dieci anni fa mi avessero detto che tutto il nord Africa sarebbe passato sotto il controllo di Al Qaeda e che per difenderci dall’invasione islamica ci saremmo dovuti recare in pellegrinaggio al Cremlino, ci avrei fatto una sonora risata. Poi e arrivato Barack Hussein Obama e tutto e cambiato.

Obama, l’inventore dell’Islam 2.0, il leader del nuovo ordine islamico globale ha fatto di tutto per consegnare il Medio Oriente e l’Africa alla Fratellanza Musulmana. Le cose però non sono andate proprio come aveva previsto. E’ successo infatti che la Fratellanza Musulmana non era proprio quella rappresentazione dell’islam moderato e politico che Barack Hussein Obama si aspettava (o forse se lo aspettava perfettamente) e così le “primavere arabe” sono diventate ben presto profondi inverni islamici. Dove prima c’era una qualche laicità o comunque l’estremismo islamico veniva tenuto a debita distanza (con le buone o le cattive) la Sharia è debordata perché non ha trovato più ostacoli. Certo, quegli ostacoli si chiamano Gheddafi, Ben Alì, Mubarak ecc. ecc. e di certo non si può dire che fossero esempi di democrazia, ma contenevano l’islam integralista. Con la loro caduta quello che covava sotto la cenere, che non era come tanti pensavano la voglia di democrazia, è esploso rivelandosi per quello che era veramente: voglia di Sharia e di un nuovo ordine islamico globale che non si limitasse a imporre la legge islamica nelle terre musulmane ma che l’esportasse anche dove prima era impensabile, cioè in occidente. Caduta la diga dei vari Gheddafi, Ben Alì e Mubarak l’islam integralista si è trovato un’autostrada verso l’Europa. Il compimento di un sogno a lungo accarezzato, quello del grande califfato che vada dalle sorgenti del Nilo ai fiordi norvegesi.

E pensare che non era poi così difficile prevederlo, anzi, sono secoli che tutti i grandi predicatori islamici lo vanno ripetendo. Aspettavano solo un leader mondiale che con una politica dissennata gli offrisse il califfato in un piatto d’argento.

L’Europa e la costruzione del califfato attraverso l’utopia dell’accoglienza

Qualche tempo fa alcuni buonisti chiamavano in modo dispregiativo il continente europeo con l’appellativo di “fortress europe”, fortezza Europa. Beh, quella fortezza sta cadendo, è diventata il “groviera Europa” e non è un bene. In questo 2013 appena passato abbiamo assistito immobili agli eventi in nord Africa, in Siria, nel Shael e nell’Africa Sub-Sahariana e abbiamo visto masse enormi di gente spostarsi verso le coste europee. La lobby islamica (altro che quella ebraica) ha messo in piedi negli ultimi mesi un vero e proprio sistema di marketing globale per perorare la causa dell’accoglienza. Il potentissimo sistema delle banche islamiche non ha lesinato spese per convincere noi europei che questa “povera gente va accolta”, che in fondo è brava gente che fugge dalle guerre e dalla povertà. E intanto ne incameriamo a centinaia di migliaia. L’Italia è diventata addirittura l’unico Paese al mondo che non usa la sua marina militare per difendere i propri confini ma per andare a prendere gli invasori. Non dubito che tra tutte quelle persone ci saranno anche veri rifugiati che hanno Diritto a essere assistiti, ma non raccontiamoci la balla che sono tutti profughi. Può un tunisino, un algerino o un marocchino essere considerato un profugo?

Quello che mi spaventa non è il concetto dell’accoglienza o del fenomeno migratorio, mi spaventa l’uso che ne fanno gli assertori del nuovo ordine islamico globale che in questo fenomeno in continua espansione ci hanno affondato gli artigli percependolo come una enorme possibilità per raggiungere il loro obbiettivo.

E se è vero che il  2014 sarà l’anno dello Ius Soli e dell’ingresso facile in Europa sarà anche l’anno di inizio del nuovo ordine islamico globale. E di questo dobbiamo ringraziare Barack Hussein Obama, i buonisti cosiddetti “progressisti” che hanno sposato la sua politica suicida e anche qualche nostro politico che vuole spalancare le porte di casa nostra a quella che fino a oggi era solo una invasione accennata, progressiva ma non esagerata, per farla diventare una invasione islamica a tutti gli effetti.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

4 Comments Lascia un commento

  1. Articolo capace di rendere inquieti il primo giorno dell’anno (e pure i restanti 364). Buon Anno Nuovo comunque, Sig. Londei.

  2. Non tutto e’ perduto…Possiamo sempre tentare di convertire i nostri ospiti al Cristianesimo…Scusate se e’ poco!!!

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