Da quando il Ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, è andato in Iran gli Ayatollah si sono letteralmente scatenati contro l’occidente e contro la NATO.
L’ultimo Ayatollah in ordine di tempo ad aver minacciato sfracelli militari contro la NATO è stato Ali-Akbar Velayati, consigliere personale del Grande Ayatollah Ali Khamenei.
In un’intervista all’agenzia ISNA, Ali-Akbar Velayati ha dichiarato: «alcuni Paesi vicini all’Iran pensano che la NATO porti sicurezza, ma non è così. La NATO vuole solo rafforzarsi ed espandersi».
«La NATO è considerata una minaccia. Guardate cosa è successo all’Ucraina a causa delle politiche sbagliate degli europei che hanno seguito le orme dell’America», ha detto Velayati in riferimento alla guerra d’invasione che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina attribuita al fatto che l’Alleanza Atlantica si sarebbe avvicinata troppo alle porte della Russia.
«La Repubblica islamica dell’Iran non permetterà che la NATO diventi operativa vicino ai suoi confini», ha aggiunto il consigliere di Khamenei senza però spiegare in che modo l’Iran impedirebbe alla NATO di operare in Medio Oriente.
A Velayati è stato anche chiesto della possibile formazione di un’alleanza militare simile alla NATO nella regione, che sarebbe guidata dalla Giordania e dagli Emirati Arabi Uniti (EAU), la cosiddetta “NATO araba” di cui si parla da anni e che comprenderebbe anche Arabia Saudita, Sudan e paesi del Golfo.
«Qualsiasi Paese, compresi gli Emirati Arabi Uniti e la Giordania, che agisca in questo senso non sarà al servizio della regione, ma le infliggerà un duro colpo», ha minacciato il consigliere di Khamenei.
«La NATO è una famigerata organizzazione militare guidata dagli Stati Uniti ed è dietro a molte delle cose dannose e distruttive che accadono alle nazioni indipendenti del mondo», ha detto Velayati.
Ha poi aggiunto che «gli Emirati Arabi Uniti e la Giordania non possiedono né capacità militari degne di nota né posizioni strategiche in eventuali scontri regionali, e se possiedono delle capacità, sono di fatto prese in prestito» alludendo nemmeno troppo velatamente ad una eventuale collaborazione della “NATO araba” con Israele.