Il Capo dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana (AEOI), Ali Akbar Salehi, ha annunciato che in Iran verranno presto costruite nuove centrali atomiche. Lo rende noto l’agenzia di stampa iraniana FARS.
«La costruzione di due nuove centrali atomiche da 1000 MW avrà presto inizio» ha detto Salehi ai giornalisti riuniti martedì scorso a Teheran. «Costruiremo altre due centrali atomiche di piccole dimensioni in collaborazione con la Cina».
Alla domanda di un giornalista riguardo alla cooperazione con altri Stati per lo sviluppo dell’industria nucleare iraniana dopo il raggiungimento dell’accordo sul nucleare iraniano, Salehi ha risposto che l’Iran collaborerà con diversi Paesi europei e asiatici tra cui la Cina, il Giappone e la Corea del Sud senza però spiegare quali siano i Paesi europei che collaboreranno con l’Iran nella ulteriore implementazione del suo programma atomico.
L’annuncio del capo della AEOI si va ad aggiungere a quello fatto a dicembre dal portavoce della stessa organizzazione, Behrouz Kamalvandi, il quale aveva annunciato che Russia e Iran costruiranno nuove centrali atomiche in Iran. Secondo lo stesso Kamalvandi la costruzione delle centrali atomiche in collaborazione con la Russia inizieranno già dalle prossime settimane. L’annuncio della data dell’inizio dei lavori per costruzione della prima centrale atomica in collaborazione con la Russia dovrebbe essere dato i prossimi i giorni.
In totale le centrali atomiche costruite in collaborazione con i russi dovrebbero essere due alle quali si aggiungono le altre due annunciate martedì da Ali Akbar Salehi costruite in collaborazione con la Cina.
In tutta onestà non sappiamo se la costruzione di queste nuove centrali atomiche rientra negli ambigui accordi sul nucleare iraniano, quello che appare certo è che questa corsa iraniana alla costruzione di nuove centrali atomiche appare come minimo sospetta. In poche settimane gli iraniani hanno annunciato la costruzione di ben quattro centrali atomiche, due in collaborazione con la Russia e due, più piccole, in collaborazione con la Cina, il che immaginiamo implicherà la giustificazione all’aumento della produzione di uranio arricchito. Dire che la cosa non ci piace è come minimo riduttivo anche perché ci chiediamo cosa se ne faccia un Paese ricchissimo di risorse naturali di tutte queste centrali atomiche. Purtroppo temiamo che questo sia solo l’inizio delle nefaste conseguenze dell’accordo sul nucleare iraniano.
Scritto da Shihab B.