In un’altra occasione ho avuto modo di dire quanto io odi le “giornate dedicate a qualcosa”. Lo stesso odio lo nutro per le convention del tipo di quella che in questi giorni si tiene a Durban sul clima e sui cambiamenti climatici. A mio modestissimo parere sono solo fumo negli occhi, almeno fino a quando rimarranno solo “convention” e non si trasformeranno in qualcosa che punti al concreto.
Bene, detto questo bisogna constatare che anche questa volta (come in quelle precedenti) il tema è la riforma del “Protocollo di Kyoto”, una sorta di “Kyoto 2” che in qualche modo costringa i Paesi inquinatori a ridurre le loro emissione. Sulla carta la missione è onorevole ma al lato pratico siamo sempre alle solite, cioè siamo al fumo negli occhi atto ad imbiancare qualche ingenuo ecologista o, peggio ancora, a coprire affari miliardari come abbiamo detto noi di Secondo Protocollo qualche tempo fa.
Ma non voglio entrare a gamba tesa in questa polemica (lo lascio fare a chi è più competente), vorrei però che per una volta si riflettesse su quello che è il vero responsabile di tutto quello che sta avvenendo nel mondo: il “virus Uomo”.
Siamo noi il problema del pianeta Terra. Siamo noi che come un virus letale distruggiamo tutto quello che tocchiamo. Decine e decine di specie animali che scompaiono ogni anno (l’ultima in ordine di tempo il rinoceronte nero il cui ultimo esemplare è morto una settimana fa), milioni di ettari di foreste distrutte, ogni tipo di veleno immesso nell’aria. Sembra quasi che l’uomo (inteso come razza umana) sia un organismo estraneo al Pianeta Terra il quale però non riesce a trovare gli anticorpi adatti a distruggerci.
Qualcuno sostiene che siano proprio i cambiamenti climatici l’anticorpo della natura per distruggere il “virus Uomo” e che Madre Natura compensi le nostre distruzioni distruggendo noi stessi. Di certo sappiamo che Madre Natura ha sempre compensato i cataclismi che storicamente si susseguono. Dai dinosauri all’Homo Sapiens ogni volta ha fatto in modo che il mondo reagisse ai cambiamenti, anche ai più apocalittici.
E allora viene da pensare che anche questa volta sia così e che Madre Natura ponga un rimedio al “virus Uomo” distruggendolo. A meno che non sia l’Uomo stesso a fermarsi in tempo, a mettere un limite a se stesso e a porre rimedio alle distruzioni che provoca ogni giorno. Non so quanto questo mio pensiero sia verosimile, ma una cosa è certa: non possiamo continuare così, non possiamo continuare a distruggere il pianeta e quindi noi stessi. Se le cose non cambiano tra qualche centinaio d’anni (forse meno) il virus Uomo probabilmente non ci sarà più e Madre Natura avrà trovato il sistema di sostituirci con un altro organismo vivente, speriamo più evoluto di noi.