A seguito del precipitare degli eventi in Siria e in previsione di un “intervento esterno” contro il regime di Damasco, il comando generale di Hezbollah ha deciso di spostare l’arsenale di missili attualmente nascosti in territorio siriano nel sud del Libano, all’interno della cosiddetta “Linea Blu”, cioè nel territorio che tecnicamente dovrebbe essere sotto il controllo della forza di pace dell’Onu denominata UNIFIL 2.
E’ quanto si apprende da qualificate fonti di intelligence israeliana le quali hanno fatto sapere che stanno monitorando con attenzione i movimenti intorno alle città libanesi di Hula e di Tibnine le quali, secondo informatori locali, sarebbero il punto di destinazione dei missili. In base a quello che si apprende si tratterebbe di un centinaio di missili Scud modificati in grado si colpire obbiettivi a 500 Km di distanza, di diverse batterie di missili Grad e di lanciatori multipli (katiuscia) in grado di colpire le città del nord di Israele.
L’arsenale, di proprietà di Hezbollah, era custodito da Damasco in alcuni depositi situati lungo il confine con il Libano pronto in poche ore a essere trasportato nelle basi del gruppo terrorista libanese nel caso di un eventuale attacco a Israele. La decisione di “mettere in sicurezza” i missili è arrivata dopo che si è fatta sempre più concreta l’ipotesi di un intervento armato in Siria. Una parte dell’enorme arsenale di Hezbollah è già custodito al di sopra della linea blu, fuori quindi dal controllo di UNIFIL (se di controllo si può parlare), specie i missili a lunga gittata che comunque sono trasportabili in poche ore da qualsiasi parte del territorio libanese, mentre una vasta gamma di missili e armi pesanti e leggere è nascosta all’interno della linea blu delimitata dal fiume Litani entro la quale quelle armi non dovrebbero esserci.
L’intelligence israeliana ha comunicato la settimana scorsa i dati in suo possesso al comando di UNIFIL che comunque non sembra aver avviato alcuna verifica nelle città indicate come punto di arrivo dei missili, fatto questo che conferma l’assoluta inutilità della forza di pace Onu e come sia in effetti Hezbollah a controllare UNIFIL e non viceversa. Per questo motivo ribadiamo la nostra richiesta di un immediato ritiro della forza di pace delle Nazioni Unite presente in Libano. La situazione sta velocemente precipitando e il rischio che i militari dell’Onu finiscano per fare da scudi umani ai terroristi libanesi è molto alto.
Sarah F.
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