Ecco come Hezbollah aggira l’ONU e prepara la guerra con Israele

19 Luglio 2017

Hezbollah viola la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite e sotto gli occhi dei caschi blu schierati nel sud del Libano prepara la prossima guerra con Israele. Lo denunciano le Forze di Difesa Israeliane (IDF) sul loro blog.

L’IDF diffonde un video nel quale si spiega come Hezbollah attraverso una finta organizzazione umanitaria denominata “Green Without Borders” che funge da copertura alle azioni dei terroristi libanesi, violi in realtà uno dei principi della risoluzione 1701 che impone ai terroristi di Hezbollah di non superare la linea blu delimitata dal fiume Litani.

La denuncia non è nuova, già il mese scorso sempre l’IDF in collaborazione con i servizi di intelligence israeliani aveva fornito alle Nazioni Unite le prove di come Hezbollah stesse costruendo una fitta rete di posti di osservazione e di depositi di armi oltre il fiume Litani in palese violazione della risoluzione 1701, ma in tutto questo tempo i caschi blu dell’ONU (UNIFIL) non hanno mosso un dito. E allora l’IDF ci riprova con questo nuovo video che spiega i cinque modi con cui Hezbollah viola la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.

Se UNIFIL facesse il suo lavoro non ci sarebbe bisogno che l’IDF denunci le violazioni di Hezbollah. Spetterebbe infatti ai militari dell’ONU vigilare affinché i terroristi libanesi al soldo dell’Iran non superino la linea blu e soprattutto non si riarmino. Ma sul discorso del riarmo sappiamo già com’è finita (oggi Hezbollah dispone di oltre 120.000 missili pronti a colpire Israele) mentre sul posizionamento oltre il fiume Litani ci sarebbe molto che UNIFIL potrebbe fare se solo lo volesse.

I rapporti del Mossad sempre più allarmanti

Dal Mossad continuano intanto ad arrivare rapporti sempre più allarmanti, sia riguardo il confine con il Libano che quello sulle Alture del Golan. Nel corso degli ultimi mesi il Mossad ha prodotto una mappa costantemente aggiornata dei cosiddetti “punti di lancio” nel sud del Libano. I punti di lancio sono in sostanza delle vere e proprie batterie missilistiche posizionate a sud del fiume Litani nascoste tra le abitazioni civili o coperte dalla finta organizzazione ecologista Green Without Borders. Ogni mese i puntini sulla mappa crescono con una chiara escalation negli ultimi mesi. A questi vanno aggiunti i punti di ascolto e osservazione, i depositi di armi e infine i posti di comando. Parliamo di una mappa letteralmente costellata di puntini di vari colori ognuno dei quali rappresenta una chiarissima violazione della risoluzione 1701 dell’ONU. A preoccupare Gerusalemme è l’aumento massivo delle attività negli ultimi mesi, come se Hezbollah stesse accelerando i preparativi per la guerra più volte annunciata con Israele. A peggiorare la situazione ci si è messo anche l’accordo ra Putin e Trump per un cessate il fuoco nel sud della Siria dove proprio Hezbollah era fortemente in difficoltà, un cessate il fuoco che permette ai terroristi libanesi vicini all’Iran di riorganizzarsi proprio in quel lembo di terra che confina con Israele posizionato sulle Alture del Golan. Anche in quest’area il Mossad ha registrato una impennata di quelle attività che possono essere inquadrate tra le “attività ostili” e funzionali a preparare un conflitto con Israele.

Una guerra annunciata che però non interessa l’ONU

La cosa che però lascia più basiti è il totale disinteresse dell’ONU e della comunità internazionale alle continue minacce lanciate da Hezbollah e dall’Iran nei confronti di Israele. Quella tra Hezbollah e Israele è la guerra più annunciata della storia, ma nonostante questo le forze UNIFIL si sono ben guardate dall’aumentare i controlli nell’area a sud del fiume Litani. Sembra quasi che siano d’accordo con i terroristi libanesi armati e finanziati da Teheran. In compenso UNIFIL non lesina critiche ai sorvoli di controllo degli aerei con la Stella di David, controlli che spetterebbero proprio a UNIFIL ma che Israele è costretto a fare da solo a causa della immobilità (complicità) delle forze ONU nel sud del Libano.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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