Gaza: assurde le richieste UE a Israele. Si indaghi sulla Turchia

15 Giugno 2010

E così siamo tornati alla “tuttologia pura”, alle dichiarazioni “umanitarie” ad effetto e alle richieste destituite da qualsiasi fondamento logico. Ci vogliono spiegare i sapientoni dell’Unione Europea cosa significa per loro “togliere il blocco a Gaza”?

No perché noi non lo abbiamo capito. Se significa permettere l’ingresso nella Striscia di Gaza di aiuti umanitari, di viveri, di medicinali, di materiale medico, di carburante, ecc. ecc. allora questo avviene anche adesso e su questi materiali non c’è alcun blocco. Se invece significa permettere l’ingresso di materiali proibiti, allora probabilmente la UE non ha capito (come al solito) niente.

Partiamo da un presupposto ripetuto e ripetuto mille volte (cercherò di essere sintetica al massimo): Hamas è un gruppo terrorista in guerra con Israele che vuole per statuto l’eliminazione fisica dello stato ebraico. Hamas controlla la Striscia di Gaza. Conclusione, la Striscia di Gaza è un territorio in guerra con Israele o, in ogni caso, un territorio ostile. Nella storia non si è mai visto un Paese in guerra con un altro permettere il passaggio di materiali che possono nuocere alla sua esistenza. A dire il vero non si è mai visto nemmeno un Paese in guerra che rifornisce il nemico di carburante, acqua, beni essenziali ecc. ecc. E allora, come mai da Israele si pretende che permetta l’ingresso di materiali che possono nuocerle? Come mai nessuno si è indignato per l’assalto di Hamas a diverse ONG a Gaza? Come mai se da Israele non arrivano per alcuni giorni le autobotti di carburante si grida subito allo scandalo? Come mai se Israele predispone un muro di difesa si grida alla segregazione ma se è la Turchia ad erigere un muro non difensivo ma letteralmente divisorio (quello di Cipro), non si fa un fiato? Non lo so, a me sembra che ci sia un diverso atteggiamento verso Israele rispetto a tutto il resto del mondo. Mi sbaglio? Da Israele si pretende quello che non si pretende da nessun altro. Perché?

Prendiamo per esempio la richiesta, sempre della UE, di istituire una commissione di inchiesta sui fatti relativi alla “freedom flotilla”. Perché la richiesta riguarda solo Israele e non la Turchia? Perché nessuno va a indagare sulle attività della IHH e sull’appoggio dato alla stessa dal Governo turco? Perché nessuno ha accusato la Turchia di aver cercato di forzare un blocco che, in termini di Diritto Internazionale, è del tutto legale?

Secondo Protocollo è fermamente intenzionato a chiedere una inchiesta, seria e imparziale, che faccia luce anche e soprattutto sul ruolo avuto dalla Turchia in tutta questa vicenda. Per questo stiamo approntando tutta una serie di documentazioni che riguardano le attività della IHH indirizzate al sostegno di Hamas e quelle portate avanti dal Governo Islamista Turco, nessuna esclusa. A quanto pare, infatti, la Turchia ha favorito le attività di sostegno a gruppi terroristici di almeno due organizzazioni cosiddette “umanitarie”. Una è la già nominata IHH, mentre l’altra è l’iraniana Iran’s Society for the Defense of the Palestinian Nation, che proprio ieri ha fatto partire un’altra iniziativa molto pericolosa, una nave iraniana che cercherà di nuovo di forzare il blocco su Gaza. Alla richiesta allegheremo anche un rapporto che renderemo pubblico i prossimi giorni, nel quale si evidenzia anche come la Turchia abbia favorito il riarmo di un altro gruppo terrorista, quello degli Hezbollah.

Come si vede ce ne sono di cose da discutere. Invece l’Unione Europea, guidata incredibilmente da Catherine Ashton, una che non ha mai negato le sue antipatie verso Israele e le sue simpatie verso Hamas ed Hezbollah, continua a chiedere con insistenza la fine del blocco a Gaza e una inchiesta solo sui fatti relativi ai fatti della Marmara riguardanti la reazione israeliana al tentativo di linciaggio e non su tutto quanto c’è dietro. E poi, anche il Ministro Frattini si unisce alla richiesta della Ashton chiedendo la fine del blocco su Gaza ma “con misure che non possono costituire una vittoria per Hamas”. Cosa significa sig. Ministro? Eppure Lei dovrebbe sapere benissimo che qualsiasi concessione in tal senso sarebbe una vittoria per Hamas. Non bastano le vittime civili provocate dalla follia dei terroristi a garantire ad Hamas una infinità di vittorie? Vogliamo dargli anche questa?

L’Unione Europea si concentri piuttosto sulla fine che fanno gli aiuti umanitari e i milioni di dollari che vengono elargiti ai palestinesi invece che avanzare richieste assurde e demenziali che non possono fare altro che favorire il terrorismo. Ma soprattutto si smetta di usare due pesi e due misure quando si parla di Israele e solo di Israele. Se si vuole veramente la pace si lavori a 360° invece che lavorare solo ed esclusivamente all’indebolimento dell’unica democrazia in Medio Oriente.

Una ultima considerazione e poi chiudo con questo mio sfogo: perché nessuno dell’Unione Europea si adopera per sapere in che condizioni si trova il caporale Gilad Shalit, da quattro anni nelle mani dei terroristi? Non sarà perché il povero Gilad è “solo un maledetto soldato israeliano” e non un terrorista?

Miriam Bolaffi

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

2 Comments Lascia un commento

  1. a conferma di quanto detto da Miriam copio-incollo un’Ansa di poco fa:
    Il popolo palestinese non vuole la mayonese’: cosi’ un ministro di Hamas ha irriso gli sforzi Usa su un allentamento del blocco a Gaza. ‘Non vogliamo la mayonese di Obama, non vogliamo l’elemosina’ ha esclamato il ministro Naim. ‘A Gaza abbiamo numerose qualita’ di generi alimentari, possiamo anche esportarli negli Usa a prezzi simbolici. Quello che vogliamo e’ l’apertura di tutti i valichi, liberta’ di movimento in terra, in cielo e in mare.

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