A scriverlo oggi è il prestigioso Wall Street Journal. Secondo gli USA dietro alle violentissime repressioni in Siria ci sarebbe la mano dei mullah iraniani. A dire il vero noi è un po’ che lo diciamo ma se lo dicono anche fonti così autorevoli c’è da credergli.
Secondo alcuni funzionari dell’amministrazione di Obama interpellati dal prestigioso quotidiano americano, ci sarebbero le prove che l’Iran sta fornendo alla Siria uomini e mezzi per soffocare le rivolte. In particolare Teheran avrebbe fornito a Damasco le tecnologie per oscurare internet, le reti telefoniche fisse e quelle mobili. Che dire poi degli uomini che parlano persiano alla guida della polizia speciale più volte segnalati dagli oppositori?
Diversi analisti di Washington da diversi giorni consegnano al Presidente Obama allarmati rapporti sulle intromissioni iraniane in Yemen, in Arabia Saudita e in altri Paesi arabi. Il rapporto sul coinvolgimento iraniano in Siria sarebbe la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Secondo gli analisti del Wall Street Journal gli Stati Uniti facendo trapelare alla stampa queste informazioni intenderebbero mandare un preciso segnale all’Iran: o a Teheran si fermano oppure………..
Al Wall Street Journal hanno subito contattato alcuni diplomatici iraniani a Washington per avere una prima risposta alle accuse americane, ma al momento nessuna dichiarazione è arrivata dall’ambasciata iraniana in merito alle accuse mosse dall’amministrazione americana.
Intanto segnali di rivolta continuano ad arrivare anche dal Libano dove i giovani continuano a contestare Hezbollah e chiedono al Governo di disarmare il gruppo terrorista. E’ chiaro quaindi che a Teheran sono molto allarmati. In un colpo solo rischiano di perdere ambedue gli alleati in Medio Oriente. Faranno di tutto perché ciò non avvenga.