Dopo averli usati nella lotta allo Stato Islamico gli Stati Uniti abbandonano i curdi del YPG nelle mani di Erdogan. E’ il rappresentante speciale americano per la Siria, James Jeffrey, a sancire il tradimento.
Parlando a un summit per la difesa tenutosi a Washington James Jeffrey ha detto che gli Stati Uniti ritengono il YPG, le Unità di protezione del popolo a maggioranza curda che per anni hanno combattuto contro lo Stato Islamico ottenendo importanti vittorie, alla stregua di un ramo del PKK.
«Il YPG è il ramo siriano del PKK» ha detto Jeffrey subito ripreso dalla stampa turca. La frase, apparentemente innocua, nasconde in realtà due elementi molto importanti. Il primo è che sostenere che il YPG è un ramo del PKK equivale a paragonare i combattenti curdi siriani a dei semplici terroristi dato che gli Stati Uniti considerano il PKK un gruppo terrorista. Il secondo elemento è un palese tentativo da parte di Washington di riavvicinarsi alle posizione della Turchia visto che da diversi mesi Erdogan chiede a Washington di considerare il YPG come un gruppo terrorista.
L’alleanza che ha permesso di vincere ISIS
Il YPG in teoria non è direttamente alleato degli Stati Uniti, ma lo è in pratica dato che ha combattuto a fianco delle Forze Democratiche Siriane (SDF), queste si alleate degli USA. Per mesi gli americani hanno ribadito il loro sostegno al YPG, l’ultima volta lo scorso ottobre. E quando pochi giorni fa Erdogan ha annunciato una offensiva militare ad est del fiume Eufrate promettendo di fare «una pulizia completa ed efficace» l’unica cosa che poteva ancora fermare il massacro dei curdi era proprio l’appoggio americano che in quell’area hanno 5.000 uomini. Ma le pressioni di Erdogan si sono fatte via via sempre più pesanti affinché gli americani si smarcassero dal YPG fino ad arrivare all’annuncio di ieri.
E’ un tradimento che porterà a un massacro
Quello americano è un tradimento, l’ennesimo, verso il popolo del Kurdistan. Hanno usato il YPG per sconfiggere ISIS e poi lo vendono come fosse merce avariata a Erdogan. La parole pronunciate da James Jeffrey non possono non essere state concordate con la Casa Bianca, troppo importanti per considerarle una opinione personale. Ora Erdogan potrà dare il via al massacro, a quella “pulizia completa ed efficace” che tanto ricorda le pulizie etniche che hanno insanguinato il mondo in un passato ancora recente.