Dopo quasi tre anni è finalmente finita l’odissea del sig. Gaetano Sparti, sequestrato negli Emirati Arabi Uniti per una a accusa rivelatasi destituita da ogni fondamento ma che ha costretto il nostro connazionale e vivere per quasi tre lunghissimi anni negli Emirati Arabi Uniti a proprie spese con un danno inimmaginabile, morale, fisico e materiale.
Oggi il sig. Gaetano Sparti è finalmente rientrato in Italia dopo che, a seguito di immani battaglie legali e di Diritto, è stato assolto da qualsiasi accusa mossa nei suoi confronti da una potentissima multinazionale americana, la Nalco Company, attraverso una sua controllata di Dubai, la Nalco Gulf.
Della storia ne abbiamo parlato più volte (basta fare una ricerca sul sito immettendo il nome di Gaetano Sparti) e in questo momento di estrema felicità non ci sentiamo in tutta obbiettività di fare polemiche con chicchessia. Per il momento ci godiamo il rientro in Italia del sig. Sparti. Vogliamo solo ringraziare il nuovo Console generale di Dubai, Luciano Galli, per il grande impegno profuso e l’assistenza fornitaci in più di una occasione e per l’assistenza e la vicinanza offerta al sig. Sparti. Vogliamo altresì ringraziare il nuovo Ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti, Giorgio Starace, per aver preso nella giusta considerazione il delicatissimo caso del sig. Sparti. Ce ne vorrebbero di rappresentanti diplomatici così e di questo ne abbiamo informato il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, e il competente ufficio per gli italiani all’estero del Ministero degli Affari Esteri diretto dall’eccellente consigliere Marilina Armellin alla quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.
E’ chiaro che la cosa non finisce qui. Innanzi tutto questo caso dimostra come nei rapporti commerciali e diplomatici con gli Emirati Arabi Uniti vadano pretese alcune garanzie in termini di Diritto. Per quanto ci è dato sapere da importanti personalità emiratine, da parte degli Emirati Arabi Uniti c’è senza dubbio la volontà di migliorare questo stato di cose. Occorre però lavorarci insieme anche per evitare che altri italiani vengano privati della loro libertà per un tempo così lungo senza motivo o con motivazioni risibili. E poi c’è la questione di questa grandissima e potentissima multinazionale americana che, tra le altre cose, ha una sede anche in Italia. La nostra associazione ha inviato all’ambasciata americana a Roma un dettagliato dossier che dimostra come questa potentissima società sia usa violare l’embargo imposto a diversi paesi dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dall’ONU, dossier che verrà presto integrato con nuove importanti indicazioni. Ci rendiamo conto di andare contro una potentissima società che ha tra i suoi principali azionisti un certo George Soros e che quindi non sarà facile arrivare alla verità, ma proprio perché confidiamo nella giustizia statunitense intendiamo andare avanti.
Per il momento godiamoci il rientro del sig. Sparti, poi affronteremo tutti i retroscena di questa storia che non mancheranno certamente di riservare sorprese.
Secondo Protocollo