Boko Haram, il gruppo terrorista nigeriano affigliato al ISIS, è ormai stabilmente presente in Ciad tanto che il Governo di N’Djamena ha ordinato l’imposizione dello stato di emergenza in una vasta regione a ridosso del lago Ciad, area a cavallo tra Nigeria, Camerun, Niger e appunto il Ciad.
Da diversi mesi i terroristi islamici di Boko Haram sconfinano in Ciad dalla Nigeria. Nelle ultime settimane hanno attaccato decine di villaggi rapendo bambini e donne per farne dei combattenti (i bambini) o schiave sessuali (le donne). L’esercito del Ciad sta conducendo una vasta campagna militare contro i terroristi islamici, campagna che però non sta dando i frutti sperati. Anzi, i terroristi di Bolo Haram si fanno sempre più intraprendenti. Per questo motivo il Presidente Deby ha ordinato lo Stato di emergenza nella regione del lago Ciad che, tradotti, significa che tutta l’area passa sotto controllo dell’esercito che avrà facoltà di imporre il coprifuoco, la chiusura delle scuole ecc. ecc.
Qualche giorno fa il ministro degli esteri del Ciad, Moussa Faki Mahamat, parlando a un forum sulla sicurezza organizzato dall’Unione Africana aveva chiesto nuovamente un forte impegno militare da parte della stessa Unione Africana ventilando il forte rischio per la stabilità della regione rappresentato da Boko Haram in particolare per la Nigeria, il Niger, il Camerun e il Ciad. Ma anche questa volta l’Unione Africana sembra sonnecchiare. Da qui la decisione del Presidente Deby di imporre lo stato di emergenza nella regione di confine con la Nigeria.
Scritto da Claudia Colombo