Gli attacchi ucraini in Crimea cambiano le dinamiche del conflitto

17 Agosto 2022
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Mosca ha denunciato il sabotaggio e l’Ucraina ha accennato alla sua responsabilità sulle nuove esplosioni in una base militare della Crimea, importante linea di rifornimento per l’invasione russa dell’Ucraina.

Secondo i funzionari russi e le agenzie di stampa, le esplosioni di martedì scorso hanno distrutto completamente un deposito di munizioni in una base militare nel nord della penisola di Crimea, interrompendo i treni e costringendo all’evacuazione di 2000 persone da un villaggio vicino.

In seguito sono stati avvistati pennacchi di fumo in una seconda base militare russa nella Crimea centrale, secondo quanto riportato dal quotidiano russo Kommersant, mentre la settimana scorsa le esplosioni hanno colpito un’altra struttura nella parte occidentale.

Le esplosioni hanno sollevato la prospettiva di nuove dinamiche nella guerra che dura da sei mesi, specie se l’Ucraina ha ora la capacità di colpire più in profondità nel territorio russo o se i gruppi partigiani pro-Kiev stanno avendo successo con attacchi in stile guerriglia.

La Russia ha usato la Crimea, che ha annesso nel 2014, per rinforzare con materiale militare e rifornimenti le sue truppe che combattono in altre parti dell’Ucraina, un processo che l’Ucraina è decisa ad interrompere in vista di una potenziale controffensiva nel sud.

La Crimea è la base della Flotta russa del Mar Nero e in estate è molto popolare come luogo di villeggiatura. Ieri sono state segnalate lunghe code di turisti russi in fuga.

L’Ucraina non ha ufficialmente confermato né smentito la responsabilità delle esplosioni, anche se i suoi funzionari hanno apertamente esultato per gli incidenti avvenuti in un territorio che, fino alla scorsa settimana, sembrava al sicuro nella morsa di Mosca, al di fuori del raggio d’azione degli attacchi.

Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak e il capo di stato maggiore Andriy Yermak hanno entrambi esultato sui social media per la “smilitarizzazione” della Crimea, un apparente riferimento beffardo alla parola che la Russia usa per giustificare la sua invasione.

Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le esplosioni al deposito di munizioni sono state “il risultato di un sabotaggio”.

Il conflitto in Ucraina ha provocato la fuga di milioni di ucraini, ucciso migliaia di persone e approfondito la spaccatura geopolitica tra Mosca e l’Occidente.

Mosca definisce la sua invasione una “operazione militare speciale” per smilitarizzare il suo vicino e proteggere le comunità russofone.

L’Ucraina, che era parte dell’Unione Sovietica fino al suo scioglimento nel 1991, accusa Mosca di condurre una guerra di conquista di tipo imperiale.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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