Medio Oriente: Hamas rinuncia alla amministrazione di Gaza

Ieri sera Hamas, il gruppo terrorista arabo che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza, ha annunciato la fine della sua amministrazione su Gaza e nel contempo ha annunciato anche di essere disponibile a indire nuove elezioni amministrative.

La mossa del Comitato esecutivo dei terroristi arabi della fazione palestinese sarebbe finalizzato a favorire un riavvicinamento tra Hamas e la ANP (Autorità Nazionale Palestinese) e sarebbe stato mediato dall’Egitto.

Il Governo di Hamas sulla Striscia di Gaza è il motivo per cui il Presidente della ANP, Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha imposto severe sanzioni al gruppo terrorista tra le quali il blocco degli stipendi ai funzionari governativi e, più importante, il blocco dei finanziamenti necessari a garantire a Gaza l’erogazione dell’energia elettrica, sanzioni che stanno portando a una grave crisi di potere nella Striscia di Gaza.

L’annuncio di Hamas specifica che «il comitato che gestisce la Striscia di Gaza verrà smantellato» una decisione che di fatto (se mantenuta) mette fine al Governo di Hamas a Gaza. Nella loro dichiarazione i terroristi chiedono «la formazione di un Governo di unità nazionale come parte di un dialogo nel quale tutte le fazioni palestinesi saranno protagoniste». Hamas ha quindi chiesto che sia la ANP a prendere quanto prima il controllo amministrativo della Striscia di Gaza.

Hamas ha infine ringraziato l’Egitto per essersi prodigato nel favorire la riconciliazione con al-Fatah e con la ANP. Nei giorni scorsi una delegazione di altissimo livello di Hamas si era recata al Cairo proprio per cercare di uscire da questo imbuto in cui i terroristi si erano cacciati.

Resta da chiare il destino degli accordi presi da Hamas con l’Iran che nel caso il governo di Gaza passasse veramente sotto la ANP sarebbero probabilmente nulli.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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